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"Baldacci era veramente non solo un grande studioso ma un grande intellettuale, a tutto tondo, altrettanto competente d'arte figurativa (chi può dimenticare la sua casa?) e di musica come di letteratura, e non solo italiana ma anche francese: era anche questo che rendeva i suoi interventi nell'uno o nell'altro campo così densi e così antiaccademici, mai dettati dall'idea che "bisogna" scrivere qualcosa su qualcosa, ma sempre e semplicemente da interesse di gusto intellettuale, spesso direi ideologico, per quella tal cosa. Se però mi si chiede di dire in una sola parola ciò che più mi ha sempre colpito e affascinato in Baldacci, io credo che fosse il suo radicalismo - non senza spigoli si capisce -, tanto più spiccante in un paese in cui i cittadini d'ogni professione sono generalmente inclini, vorrei dire quasi condannati, agli atteggiamenti contrari alla santa radicalità, il compromesso, l'attenuazione, il dire e non dire, il non prendersi le proprie responsabilità." (Pier Vincenzo Mengaldo)